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Il Macellaio, ep.3

Il Macellaio, ep.3

Publié le 12 oct. 2023 Mis à jour le 12 oct. 2023 Culture
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Il Macellaio, ep.3

Tre anni prima

“Vede, signor Scariot, non tutto quello che sente o vede è reale. Non mi fraintenda, io le credo quando mi dice che sente delle voci o vede questi...queste creature, solo che non hanno un corrispettivo fisico, sono frutto della sua immaginazione” disse il dottor Midway mentre, seduto sulla sua poltrona in pelle marrone, scarabocchiava su un Block notes.  

“Lei non capisce, sono veri, fanno cose, spostano oggetti, fanno del male, agli animali, alle persone.” James fissava il dottor Midway con costanza, senza battere le palpebre, mentre stava seduto sul bordo del lettino anch’esso in pelle. Non poteva credere che nessuno capisse la gravità della situazione. 

“È sicuro che non sia ciò che vorrebbe lei? Fare del male? E magari il suo subconscio esaudisce questo desiderio nella sua mente, esprimendolo tramite fantasie. Sta prendendo le medicine che le ho prescritto, signor Scariot?”. 

“Le pastiglie...si, le pastiglie le prendo sempre” disse, abbassando lo sguardo verso i piedi e congiungendo le mani.  

“Ne è sicuro, perché dovrebbero calmare le visioni; sa James, sono oppiacei molto potenti, dovrebbero rilassarla”. 

“Io li vedo, loro vengono da me, vogliono me. Da piccolo mia nonna mi raccontava del dio Pan. Il mondo che vediamo non esiste, non è la vera realtà. Ce lo immaginiamo per stare bene. Il vero mondo si nasconde oltre il lume della ragione.” 

“Oltre il lume...? Non la seguo”. 

“Cos’è più reale dottore, ciò che vediamo, o ciò che intuiamo? I segnali. Dove sono i segnali? Mi stanno parlando proprio ora. Oltre il lume della ragione si nascondono i veri inquilini della realtà. Sono oscuri, osceni, non ci vogliono. Ha mai notato che quando si comporta male, poi qualcosa le va storto? Come se fosse una punizione”.  

“No, non lo ho mai notato”. 

“Perchè lei non è in grado di distinguere i segnali. Lei è cieco, solipsista, non può capire. Non è adatto a capire. Il suo cervello, è cresciuto nel modo sbagliato.”  

“Mi scusi james, non sapevo fosse laureato in neur-”.  

“È dietro di lei” disse james, indicando qualcosa oltre la figura del dottor Midway.  

“Come?”. 

“È in piedi, dietro di lei. Lo vedo. La bocca spalancata, le lunghe dita posate sullo schienale della poltrona. Non ci piace, lei saputello cieco.” James si alza in piedi scioltamente, sembra che tutte le sue membra non abbiano più un filo di energia, sono penzolanti. “Non si merita ancora di essere purificato, ma ha già imboccato una via senza ritorno”.  

“È anche necromante? Cerca di spaventarmi?”. 

“È più terrificante credere nel destino o nel caos? Lei crede di camminare lungo un binario già costruito, e quando finisce, semplicemente non cammina più. Basta. Però quel binario è falso, e così lei vive per morire, anche se non lo vede.”

“James!” disse il dottore, tradendo dell’impazienza nella voce “James, le dovrei fare io le domande” ribattè, ricomponendosi. “Torniamo alle voci, chi sono? Cosa le dicono?” 

“Sono cattive” 

“Cattive?” 

“Brutte e cattive” rispose james, con una voce stridula “mi dicono che sono un bambino cattivo” la voce stava tornando grave, ma la sorpresa era evidente negli occhi dello psichiatra. 

“Bambino?” 

“Vogliono vendicarsi. Vogliono vendicarsi perché sono stato cattivo con loro.” 

“Cosa sta cercando di dire?” 

“Gli ho fatto vedere il mondo reale, loro non volevano, loro mi pregavano, piangevano, ma dovevano vedere, dovevo mostraglielo”  

Il dottor Midway, allibito, chiuse la penna stilografica e la posò assieme al block notes sulla scrivania. Allungando la mano sinistra, indugiò con le dita sui tasti squadrati di un telefono, per poi premere un bottone, sempre tenendo d’occhio il paziente. “katy per piacere, fai entrare il signor brady”.  

“Io gli ho solo fatto vedere la realtà! Ho seguito i segnali, ho fatto il mio dovere!”. 

“Sì, e io faccio il mio! La nostra ora è conclusa signor Scariot, le chiedo di uscire dal mio ufficio.” 

James era irrequieto, in piedi, le spalle alzate sul collo, la schiena ricurva, lo sguardo scellerato fissava le mani che sembravano tenere una palla invisibile davanti al busto. “Bisogna cambiare il cervello!" sibila james "Solo così possono vedere la realtà!” 

La porta dell'ufficio si aprì e l’uscio venne attraversato da due scimmioni. Il dottor midway fingeva di essere indaffarato con delle scartoffie in piedi dietro alla scrivania mentre faceva cenno agli energumeni di portare fuori il paziente, fingendo di non vedere. Il signor Bradley accompagna in modo poco ortodosso James fuori della stanza, prima che l’ansia psicopatica si trasformi in uno dei suoi soliti attacchi.  

“Dottore tutto bene? La vedo un po' pallida” disse katy, entrando dalla doppia porta in legno che separava lo studio dall’ingresso.  

“Non si preoccupi, va tutto bene, è solo un paziente molto...complesso”. 

James, accompagnato fuori dall’edificio, rimane da solo in piedi in mezzo alla strada fredda, sbigottito e inerme.  

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