"Graffio": la recensione di Lucia Accoto
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"Graffio": la recensione di Lucia Accoto
La durezza d'animo procura sofferenza. Spesso, spinge a dire cose che feriscono, che in realtà non si vorrebbe pronunciare. Sotto i suoi spasmi cambia anche il timbro della voce, fino a farlo passare per suoni sfumati, affettati. La durezza pone l'accento su modi rozzi, scontrosi. Quando si è ruvidi d'animo e di parole appari come un amante capriccioso, viziato. Ricacci indietro i sorrisi e stringi le labbra per livori ereditati, acquisiti, oppure semplicemente per vezzo o per ribellione. Finisci così a mostrare il peggio di te, stando zitto e fermo. L'antipatia, se c'è, si vede senza troppe scosse e rivelazioni. Così, ciò che mantieni segreto appare chiaro e addirittura svela quella curiosità tanto amata dalla gente che adora farsi gli affari degli altri. E la sniffata di bestemmie, come
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